Non era crisi ma il proseguimento di una migrazione produttiva di un settore: iniziato molto lentamente nel lontano 1982 : quello della torneria del legno.
La produzione di tornito in legno è sempre stata classificata come un lavoro povero e relativamente semplice, sicuramente non è mai stata classificata come la meccanica o altri settori produttivi.
La parola “legno” portava sistematicamente all’idea di alberi, bosco e poi agricoltura.
Forse il settore in Italia più povero nella produzione.
D’altra parte, la materia prima, il legno, è sempre stato un prodotto di importazione mentre il costo della manodopera seguiva gli standard del paese Italia, sempre più elevato.
Era ovvio pensare che prima o poi, i paesi confinanti l’Italia e in particolare i paesi che fornivano di legname l’Italia, cominciassero a produrre autonomamente quello che fino a pochi anni prima veniva importato (pezzi torniti in legno).
I produttori Italiani di tornito hanno sempre avuto un grande vantaggio rispetto i loro concorrenti di altri paesi esteri:
I maggiori costruttori di macchine erano e sono Italiani, la tecnologia Italiana è sempre stata all’avanguardia fino a raggiungere e superare negli anni tutti i concorrenti Europei, compreso i costruttori tedeschi, dai quali abbiamo imparato.
E’ doveroso dire che, il costo della manodopera Italiana, ha contribuito indirettamente allo sviluppo tecnologico dei macchinari, poiché era necessario colmare il maggior costo del lavoro con macchinari super veloci ed affidabili. Ma questo non è stato sufficiente dal mettere al riparo i produttori Italiani di tornito.
In verità, dai primi anni 2000, aleggiava la consapevolezza che la torneria del legno doveva terminare la sua corsa produttiva.
Nessuno però credeva in questo futuro.
Queste le conseguenze … e non solo..
3 GIUGNO 2006
Le tornerie scelgono di “fare squadra.”
Gli operatori del legno delle Valli Imagna e Brembilla puntano ad un’unione per reggere la concorrenza.
Con l’aggregazione consortile meno costi, più innovazione e nuove strategie commerciali.
26 AGOSTO 2006
Tornerie unite per far fronte alla Cina.
In 13 anni gli addetti sono scesi da 1300 a 300.
Adesso si punta sul marchio e sulle aggregazioni.
Legate alla tradizione artigianale, faticano a reggere la concorrenza dei paesi stranieri.
7 GIUGNO 2007
In concordato la Todeschini Doardo.
Prosegue la crisi delle tornerie: l’azienda di Brembilla è stata ammessa alla procedura.
3 OTTOBRE 2007
Valle Imagna, nelle tornerie resta la crisi.
Continua il ricorso alla cassa integrazione e si registrano anche chiusure.
1 MARZO 2008
Contro il caro energia a Brembilla nasce un gruppo d’acquisto.
Le tornerie del legno si organizzano e fanno da apripista.
La strategia è sostenuta dalla Associazione Artigiani.
24 GIUGNO 2008
Tornerie del legno – La crisi si estende.
Calo degli ordini nelle Valli Brembilla e Imagna.
Ammortizzatori sociali in nove aziende della zona.
Le imprese coinvolte contano 130 dipendenti.
13 LUGLIO 2008
Tornerie del legno – il problema non è a Est.
Stefano Locatelli: Non c’è bisogno di delocalizzare, bisogna valorizzare all’estero la nostra produzione.
25 GIUGNO 2009
MLB tramonta il salvataggio attraverso il sindaco.
Situazione caotica dell’azienda di Sedrina.
Il Comune: non possiamo esporci.
20 MARZO 2011
Crisi, la Valle Imagna cerca cure.
arrivata la settimana Lavori in Valle per trovare formule in grado di fronteggiare il declino.
Occupazione in difficoltà: in 2 anni aumentate del 15% le persone in cerca di lavoro.
Le tornerie del legno simbolo del calo del lavoro: gli occupati sono scesi a 200.





















