1982: Tornio: le prospettive 27 anni fà

(scritto nel 2009)

La relazione del direttore di stabilimento Ing. GPM  relativa alle visite fatte ad alcuni clienti tornitori l’8 e 9 settembre 1982 in un’area della toscana indicava, dalle interviste, quanto segue:

  • Tornitori visitati:                  10
  • Lavoro ottimo:                    4
  • Lavoro buono:                    3
  • Lavoro scarso:                   3
  • Investimenti futuri SI:         4
  • Investimenti futuri NO:       6
  • Mancanza liquidità:            3
  • Cessazione attività:            1

Come si può notare solo il 40% degli intervistati aveva serie prospettive per un futuro tranquillo con OTTIMO LAVORO e PROGRAMMI DI INVESTIMENTO.

LA RELAZIONE

“In generale nell’area di competenza viene lamentato:

  • Crisi della torneria in genere
  • Crisi della falegnameria delle grosse aziende
  • Notevole fermento nel settore artigianale della falegnameria

Quest’ultimo aspetto ha consentito il buon mantenimento delle vendite. Va rilevato che in questo campo (falegnameria) la concorrenza è spietata e pertanto hanno successo solo prodotti validi e di buon prezzo. Risulterebbe quindi molto faticoso inserirsi con un nuovo marchio.

Questa considerazione viene svolta ai fini della diversificazione della nostra produzione: le uniche possibilità di successo si avrebbero con la realizzazione di una macchina non esistente sul mercato della quale fosse sentita una particolare necessità. Dalle mie ricerche non è però stato possibile individuarla.

La situazione concorrenziale nel campo specifico della torneria è praticamente inesistente. Si hanno però notizie di visite periodiche e frequenti dei nostri concorrenti. Questo ci deve tenere all’erta per eventuali fasi di ripresa del mercato.”

Ed ancora…

CONCLUSIONI:

“Nel campo torneria il mercato è molto difficile, tranne un paio, nessuno lavora a pieno ritmo.

Le ditte meno serie e meno attrezzate stanno “saltando”.

Si crea quindi una selezione.

Quelli che lavorano hanno paura di non incassare: alcuni sono stati “scottati” da clienti esteri.

In generale ho visto piena soddisfazione delle nostre macchine.

Rispetto all’area di Firenze / Pisa, la zona presenta un parco macchine decisamente più recente. Ciò significa che anche con una buona ripresa il rinnovamento sarà più lento e con macchine più sofisticate.

Probabilmente avverrà una ristrutturazione del settore con la scomparsa dei “grossi” complessi, con l’affermazione delle medie aziende più dinamiche.

Credo quindi che dopo il “terremoto” prevedibile per l’immediato futuro, ci sarà ancora molto da fare con i “sopravvissuti” e con coloro che tenteranno di ricostituire l’attività produttiva”.

Mario Genini

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